Durante la primavera del 2020 ci scrisse un cordiale signore dalla Romagna chiedendoci di realizzare un suo sogno: arredare un angolo del suo giardino con un semplice orologio equatoriale in metallo, come se ne vedono molti navigando in rete, spesso assimilati (impropriamente) alle “sfere armillari”.
Avendo compreso e recepito perfettamente le sue aspettative, ci dicemmo entusiasti dell’opportunità che ci offriva, non avendo mai costruito prima di allora uno strumento di quella tipologia e desiderando da tempo di realizzarne uno, ed, anzi, rilanciammo proponendogli di arricchire lo strumento della funzione di calendario, pur mantenendone struttura, forma, stile e materiale.
Il cliente apprezzò subito la nostra idea e ci incoraggiò a proseguire, così nel giro di pochi giorni approntammo il progetto definitivo dello strumento e coinvolgemmo due officine che ci avrebbero eseguito il lavoro, mentre lui nel frattempo avrebbe provveduto a far preparare il piedistallo in pietra per la “scultura”, con tanto di fondazione in c.a.
Detto, fatto. In poche settimane, durante l’estate, tutto fu pronto: in “cantiere” (nel giardino del committente) si provvide a realizzare il basamento per la scultura, mentre le officine preparavano ed assemblavano il manufatto (la prima eseguì impeccabilmente il taglio al laser delle lamiere in acciaio inox, dai disegni esecutivi in formato DXF forniti da noi in scala 1:1, e la seconda, nella persona di un bravissimo fabbro, assemblò, incastrò, saldò ed avvitò i varii pezzi). Una volta pronta la scultura, il cliente stesso provvide a venire a prenderla con un proprio furgone ed a trasportarla in loco, con un viaggio tra due regioni.
L’installazione dello strumento fu eseguita, volutamente, scegliendo una data simbolicamente significativa: l’equinozio d’autunno. Il committente stesso volle occuparsi del lavoro, che grazie alla sua manualità ed esperienza si svolse senza intoppi e fu eseguito a regola d’arte.
Le numerose verifiche eseguite col Sole nelle settimane successive dimostrano la grande precisione del cronometro: un errore contenuto entro un minuto per l’orologio ed entro un giorno per il calendario.
Così oggi il nostro orologio-calendario equatoriale fa bella mostra di sé all’ingresso dell’elegante giardino di una persona sensibile ed intelligente che ha scelto un’opera affatto particolare per accogliere gli amici, per abbellire quello spazio e per sentirsi in sintonia con la Natura e con le meccaniche celesti.
Il punto del giardino in cui il committente desiderava collocare l’orologio
Il bozzetto che sottoponemmo al committente, per illustrargli la nostra proposta
La preparazione del basamento per lo strumento, con lo scavo per la fondazione
Si getta la fondazione in cemento armato
Il marmista, che ha tornito la colonnina in marmo monoblocco che farà da piedistallo (180 kg), ne bocciarda la superficie (ma solo del fusto, lasciando lisci al termine, per un malinteso, base e capitello…)
Completato il getto del calcestruzzo, il plinto di fondazione è pronto ad accogliere il piedistallo in marmo: si notino i riferimenti tracciati a matita in previsione di dover forare il basamento per fissare 4 barre filettate per ancorare la colonna, affinché quelle non urtino i ferri d’armatura del plinto; l’area circolare intorno al piedistallo, ribassata di una decina di centimetri rispetto al prato, verrà riempita di ciottoli bianchi
Una panoramica dei pezzi in lamiera da 8 mm appena tagliati dall’officina, pronti per essere assemblati e formare l’ossatura dello strumento
Un primo piano dei pezzi che formeranno la forcella che sosterrà l’intera struttura
Le 5 barre da 10 mm che faranno da tiranti per contribuire a mantenere rigida la struttura: uno di essi sarà lo gnomone
La lamiera che costituirà il quadrante dello strumento, spessa 3 mm, alta 58 cm e lunga 2.43 m, traforata con gli schemi orario e calendariale, opportunamente calandrata per assumere una forma cilindrica con raggio della superficie interna di 600 mm
La lamiera del quadrante viene sagomata e rifinita dal nostro bravo fabbro che ne taglia via (volutamente dopo la calandratura) gli spicchi superiori, inutili in quanto proiezione della parte di “cielo” sotto all’orizzonte (al quale i tagli corrispondono)
Il fabbro ha cominciato ad assemblare i pezzi che costituiscono l’ossatura principale dello strumento, qui incastrando la costolatura posteriore, la “spina dorsale” della struttura, sulla forcella che ne reggerà tutto il peso
La struttura ha già preso forma: qui il fabbro ha aggiunto le costole trasversali e il quadrante; si notino le saldature di rinforzo nei nodi chiave
Le due costole trasversali posteriori vengono raccordate tra loro con quattro barre da 10 mm ed al contempo mantengono in posizione il quadrante dello strumento
Un particolare dell’incastro tra la struttura (qui la costola da 8 mm posteriore inferiore) ed il quadrante (la lamiera da 3 mm), senza bisogno di saldature
Il centro dello strumento: la sfera (da 30 mm) attorno alla quale ruotano il Sole, il Cielo e l’intero Universo; posta esattamente a metà lunghezza dello gnomone, perno del Mondo, la sfera con la sua ombra segnerà le date sul quadrante, facendo funzionare lo strumento come calendario, mentre l’ombra dell’intero gnomone farà funzionare lo strumento come orologio, segnando sul quadrante le ore
La parte terminale inferiore dello gnomone, che fa anche da tirante della “pinna” dorsale, elemento principale della struttura
Lo strumento appena completato: 73 kg di acciaio inossidabile, in attesa di essere ripulito, lucidato e consegnato in cantiere, per essere montato sul suo piedistallo…
… piedistallo che, ultimato nei giorni precedenti, è pronto ad accogliere la scultura
Si inizia a predisporre il fissaggio della scultura sul suo basamento: è lo stesso committente ad occuparsi di praticare i fori…
… fori che accoglieranno le 4 barre filettate da 12 mm opportunamente preparate; si noti il segno di riferimento a matita al centro del disco di marmo: quello è il meridiano del luogo, al quale allineare lo strumento, operazione fondamentale per il suo corretto funzionamento; il meridiano è stato individuato e tracciato grazie all’ombra di un filo a piombo al momento esatto del transito locale del Sole
Una volta preparati i fori nelle corrette posizioni, del giusto diametro e della sufficiente profondità, si riempiono di resina a presa rapida e si immergono al loro interno le barre d’acciaio (la resina in eccesso fuoriuscita viene rimossa con calma in seguito)
Il lavoro è così completato: l’orologio-calendario solare in acciaio inox appena fissato sul piedistallo con quattro robusti dadi campeggia nel giardino arricchendolo con la sua presenza ed armonizzandosi con esso ed è pronto a svolgere le sue funzioni cronometriche (non da subito, visto che il cielo si è appena rannuvolato…)
Lo strumento visto dal retro: la robusta struttura in acciaio inossidabile ne garantisce stabilità e durevolezza; si noti la linea dell’orizzonte definita dai tagli obliqui degli angoli del quadrante (vedi anche la fig. 11)
Lo strumento fotografato un pomeriggio d’autunno, quasi un mese dopo la sua installazione, finalmente operativo nella sua duplice funzione di orologio e di calendario
L’orologio, ad un mese esatto dalla sua installazione, scandisce il tempo con le linee orarie intere (qui rappresentate dagli intagli più larghi e numerate) e dei quarti d’ora (intagli più sottili); in più, grazie alla punteggiatura delle linee zodiacali, riesce a scendere fino ad un passo di tre minuti (intervallo orario tra un puntino e l’altro); in quest’immagine, perciò, l’ombra dello gnomone indica esattamente le 15:06, ora solare vera e locale; essendo quel giorno il 22 ottobre, apprendiamo dall’equazione del tempo (localizzata) che all’ora indicata vanno sottratti 6.46 minuti (−15.58 m secondo l’e.d.t. standard, +9.12 m per la longitudine locale), ottenendo perciò le 15:00 (arrotondando lo scarto di neanche mezzo minuto); aggiungendo l’ora “legale” (allora vigente) otteniamo le 16:00 civili, ora esatta in cui è stata scattata la foto, constatando così la notevole precisione dell’orologio; l’ombra della sfera, invece, appare esattamente centrata sulla linea zodiacale Lib-Sco; entrando il Sole in Scorpione proprio quel giorno (in effetti alla mezzanotte tra il 22 e il 23 ottobre 2020, perciò non visibile in Italia), lo strumento ce lo indica qui con qualche ora di anticipo, con un’approssimazione dell’ordine di un terzo di giorno: niente male per un semplice calendario solare
SCHEDA TECNICA
Luogo
Latitudine: 43°55'35.1" N Longitudine: 12°43'11.3" E
Quadro
Tipologia: cilindro polare (sup. interna)
Raggio: 600mm
Altezza fascia zodiacale: 520 mm
Gnomone
Tipologia: stilo polare
Lunghezza stilo: 1338 mm (Ø 10 mm)
Diametro sfera: 30 mm